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Un istante di leggerezza, o di vuoto, durante il quale le mani di Eon sudarono e si strinsero all'elsa, mentre un brivido freddo attraversava la schiena. E il suolo cessò di esistere, il corpo venne risucchiato nel buio dalla forza di gravità. La mano lasciò andare la spada, che roteò via nell'aria.
Eon sgranocchiò gli occhi. Ma cosa... Un istante e il mondo riassunse luce e colore, prima che Eon impattasse contro l'acqua scura. Un'esplosione di dolore si diffuse sulla pelle e sul volto, prima che il gelo togliesse la sensibilità e penetrasse a mordere la carne. L'acqua salata bruciò in gola e sugli occhi. Nel buio, si accesero esplosioni di colori accesi, bianche e azzurre e rosse, che sfumavano in vapore. Ricomparve la bolla di luce azzurra, con all'interno la figura sfuocata della ragazza. Eon allungò la mano in quella direzione appena sentì una voce, senza che riuscisse a capire le parole. La bolla e i colori scomparvero. Eon diede una spinta verso l'alto, iniziò a nuotare verso la luce solare che si intravedeva. Una delle mani della creatura si mosse sotto l'acqua, le dita passarono a qualche centimetro dal suo volto prima di continuare il loro tracciato e di richiudersi a vuoto. Eon emerse, l'aria entrò nei polmoni brucianti. Respirò a fondo due volte; una mano emerse dall'acqua e strinse l'aria a qualche metro di distanza. Lui nuotò fino alla piattaforma, con le mani che riacquistavano sensibilità si issò su. Con il respiro pesante e la pelle che mentre tornava sensibile veniva stretta dal freddo, raggiunse la sua spada, conficcata del ghiaccio, e la estrasse con un crack ed un sibilo. L'eco delle parole indistinte della ragazza risuonò nella sua mente. Eon aggrottò lo sguardo, lo focalizzò sulla creatura; alzò la spada davanti al volto stringendo l'elsa con entrambe le mani e si rimise in posizione eretta, le ginocchia piegate. E così, siamo di nuovo qua davanti, no? Bene. Cerchiamo di chiudere la questione. Edited by DarkDec - 28/10/2013, 22:54 |